da Noipress.it
Arriva dall’opposizione e in particolare dall’Udc, la sollecitazione al governo ad inserire tra gli obiettivi prioritari, a partire dall’elaborazione del documento di programmazione economico-finanziaria, proposte relative al sostegno della famiglia.
Con un’interpellanza presentata oggi in Aula i deputati dell’Udc hanno riproposto il testo della petizione “firma per un fisco a misura di famiglia” trasmessa alle Camere dal Presidente della Repubblica lo scorso 20 maggio, petizione sottoscritta da un milione di cittadini che chiedono “l’introduzione in Italia di un sistema fiscale basato non solo sull’equità verticale ma anche sull’equità orizzontale”.Secondo la petizione si dovrebbe quindi calcolare il reddito imponibile non solo in base al reddito percepito, ma anche in base al numero dei componenti della famiglia.
“E’ inutile dire famiglia e poi non andare sul piano della concretezza – ha detto l’onorevole Luisa Capitanio Santolini - le politiche familiari non sono solo politiche sociali e riguardano tanti settori, dalla scuola al lavoro all’istruzione. Il problema principale è legato al fisco e su questo chiediamo di intervenire”. “Riteniamo infatti ingiusto – ha aggiunto la parlamentare - che un padre di tre figli paghi le stesse tasse di chi non ne ha. L’ingiustizia è nel fatto che il primo padre investe le proprie risorse nella famiglia e il secondo, ovviamente, per sé, ma ambedue questi cittadini da anziani utilizzeranno le risorse delle nuove generazioni per le proprie pensioni, l’assistenza sanitaria, il welfare. Insomma l’antica storia della cicala e della formica”. “E’ vero – ha detto l’onorevole dell’Udc - che il governo ha inserito nel suo programma il quoziente familiare ma non se ne sente ancora parlare. Con l’interpellanza presentata noi vogliamo sapere se e come il governo vorrà affrontare il tema ‘famiglia’.” In pratica l’onorevole Santolini, che nel suo curriculum vanta la presidenza del Forum nazionale delle Famiglie, chiede che vengano stanziati fondi e “non elemosine”, “non briciole” per il sostegno alla famiglia. La proposta immediata dell’Udc è legata a un diverso approccio culturale del fisco. “Vorremmo – ha osservato la Santolini - passare da una sistema di detrazioni ad uno di deduzioni. Con le deduzioni si lasciano alle famiglie le risorse stanziate, con le detrazioni si restituiscono alle famiglie risorse già impegnate”.
D’accordo con una politica della famiglia “più incisiva” si è detto anche il deputato del Partito Democratico Luigi Bobba, vice presidente della Commissione Lavoro. “Ho ripresentato in questi giorni due disegni di legge, - ha detto Bobba - uno è dedicato al trattamento fiscale delle famiglie e uno alle norme promozionali per un welfare familiare”. “Il tema sollevato dal Forum delle Famiglie e ripreso oggi dall’Udc – ha osservato- la sollecitazione del Presidente della Repubblica e i dati Istat resi noti in queste ore, sono sufficienti per ritenere che in Italia una politica per la famiglia non sia mai effettivamente nata”.
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