L’intervista a Matteo Tarolli, Responsabile Politiche giovanili UDC, a cura della newsletter del movimento giovanile UDC di Arezzo.
Eccoci Matteo, prima di tutto presentiamoci, raccontaci un po’ di te
Nato a Trento dove ho completato il mio percorso di studi in Giurisprudenza con una tesi dal titolo: “Maggioranza e Opposizione parlamentare: l’evoluzione nel sistema maggioritario”. Fondatore e coordinatore del Gruppo Giovani UDC del Trentino Alto-Adige, costituito nel 2003. Dal 2005 al 2006 Commissario Regionale del Giovanile Veneto. Post Laurea, esperienza lavorativa a Londra di quattro mesi. Segue trasferimento a Milano dove inizio a collaborare per ZenithOptimedia Group, Società di Comunicazione facente parte del Gruppo Publicis (terzo gruppo al mondo in questo settore). Trasferito nel Maggio del 2008 nella sede romana della stessa Società, il 10 Luglio vengono nominato dal Segretario Nazionale On. Lorenzo Cesa, Responsabile delle Politiche Giovanili dell’UDC con l’incarico, tra l’altro, di traghettare il Giovanile verso un prossimo congresso in Ottobre-Novembre.
Ebbene nuovo Responsabile Politiche giovanili, da dove viene questa tua nomina?
Appena tornato da Londra, da Coordinatore Regionale in carica, ho ricevuto delle prime sollecitazioni per creare i presupposti perché il nostro Movimento uscisse da una fase di Commissariamento che si stava dilungando nel tempo. Nell’estate del 2007 organizzai un incontro con il Presidente Casini per un primo confronto tra le varie realtà giovanili nazionali. Da allora ho lavorato perché si creasse una squadra di giovani sul territorio che, giorno dopo giorno, ha preso consapevolezza della propria forza e che oggi si sente pronta a subentrare a coloro che hanno gestito una fase di transizione durata troppo a lungo.
Quale sarà il raggio d’azione?
Gli obiettivi sono tanti e ambiziosi: a Chianciano, durante la festa, cercheremo insieme a tutti i dirigenti locali del Giovanile, di trovare “le regole” per fare partire la fase congressuale che dovrà garantire una nuova struttura al Movimento entro la fine del 2008. Con l’incarico ad oggi formalizzato potrò mettermi a disposizione delle varie realtà locali per supportarle al meglio, cercando di dare voce a idee e esigenze della realtà giovanile nel Partito. Lavorerò per ricominciare corsi di formazione politica (insieme al neo costituito Dipartimento dedicato alla Formazione).Cercherò, insieme a Liberal e a tutti quelli che si metteranno a disposizione, di rivolgere la nostra azione anche al di fuori del recinto di Partito, e quindi sempre con maggior forza all’associazionismo cattolico, civile e sociale. Dovremmo tornare ad essere la “macchina da guerra” del Partito, creando occasioni di confronto, di dibattito, di approfondimento.
Quale struttura ha il Partito che hai in mente?
Il sottoscritto, come Responsabile delle politiche giovanili, non può sottrarsi, come tutto il Giovanile, alla sfida di aprire il nostro Partito verso una nuova Costituente di Centro: popolare e liberale.Immagino un Partito dinamico, capace di mettersi in discussione e quindi attento a tutte le esperienze e i movimenti che possono contribuire alla crescita di questo progetto. IDENTITA'-DINAMISMO-CAPACITA AGGREGATIVA dovranno diventare le nostre coordinate! Anche quindi la struttura del prossimo Giovanile e del prossimo Partito dovranno essere consequenziali alle idee appena esposte: leadership virtuosa; cabina di regia dotata di poteri reali; dinamismo nell’agire politico; investimento in nuova classe dirigente.
Abbiamo assistito nell'ultima campagna elettorale all'avvicinarsi al nostro partito, un po’ in controtendenza, di tanti giovani, a cosa è dovuto secondo te questo? Cosa vedi negli occhi dei giovani che si avvicinano al nostro partito?Molto è dovuto alla scelta dei temi primari della campagna elettorale da parte della nostra classe dirigente, in primis del Presidente Casini: VALORI, MERITO, RESPONSABILITA, AUTORITA'. Sono temi che vanno in controtendenza rispetto alle “nuove religioni” ma che sono stati in grado di catturare l’attenzione di quei giovani di nuovo in cerca di valori e idee forti.VALORI: l’UDC è stata in grado di presentarsi alle elezioni come una formazione politica incentrata sui valori: quelli liberal democratici che esaltano la partecipazione, la sussidiarietà e l’autonomia alimentati dal costante riferimento alla dottrina sociale della Chiesa e alla straordinaria esperienza della tradizione democratico cristiana; quelli della tradizione laica e riformista, di una laicità non negatrice ma rispettosa delle diversità; quelli che ritengono che all’inizio e alla fine del circuito economico ci sia sempre l’uomo e non il profitto.Credere che l’economia sia in grado di regolarsi autonomamente è semplicistico; ritenere che la ricerca scientifica non debba avere confini perché in grado di limitarsi da sola è una tesi che non ha retto alla prova della storia. Gli scandali finanziari, i disastri ecologici, la manipolazione genetica ne sono la testimonianza più evidente. Ecco perché i giovani, nonostante i messaggi della gran parte dell’opinione pubblica risultino diversi, credono ancora che una società fondata sui valori, la società che si avvale dei contenuti di fede e delle testimonianze religiose, risulti essere più forte, vigorosa e capace di uno sguardo fiducioso verso il futuro.Andare contro-corrente può comportare di incorrere nell'accusa di conservatorismo. L’UDC ritiene che, diversamente dalla cultura antagonista, radicale e relativista, schierarsi oggi dalla parte dei valori ha più il carattere dell’autentica innovazione e di una vera e propria rivoluzione.MERITO: è stata una delle più importanti intuizioni del nostro leader Casini. Finalmente un Partito che sfida il nepotismo, che si schiera a favore del merito nello studio come nel lavoro. I Giovani che si sono avvicinati all’UDC non hanno paura del concetto di MERITO, anzi, ritengono che sia lo STRUMENTO che più di altri è in grado di dare uguali possibilità a tutti: al giovane benestante come al ragazzo di famiglia meno agiata. RESPONSABILITA' e AUTORITA': La richiesta di Casini di far vincere la serietà ha catturato tanti giovani che lottano per un sistema più giusto e meno parassitario. Giovani che credono che un sistema equilibrato sia un mix di diritti e di doveri, che sentono il peso ma anche la responsabilità di essere la classe dirigente del futuro e che vogliono quindi assumersi le proprie responsabilità.
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