Bruxelles. 180 i giovani che hanno partecipato a Bruxelles al Seminario dei giovani Italiani del Ppe ( Partito Popolare Europeo). Di tutte le dieci delegazioni ce n’erano nove di Forza Italia (con riferimento agli onorevoli Albertini, Brunetta, Gawronski, Mantovani, Mauro, Podestà, Ventre, Tajani e Zappalà che hanno pagato le quote per la partecipazione dei ragazzi) ce n'era una anche dell'Udc (on. Braghetto). Nonostante il dibattito fra gli alleati del centro-destra, nessuna grande diversità fra i ragazzi, a differenza di quanto succede in scala nazionale. La voglia é stata quella di formulare e approvare un regolamento e uno statuto che raccolga i valori, gli scopi e le regole a cui si atterrà la nuova realtà dei giovani italiani del Ppe. L'organizzatore di questo momento è stato Carlo De Romanis, che fa parte dello Yepp in veste di vice-presidente (Youth of the European People’s Party), che è l'associazione giovanile del Ppe. La mattina del 14 dicembre i ragazzi hanno incontrato il presidente Wilfrid Martens del Partito Popolare Europeo che ha esordito con un «I am very happy» dicendosi molto entusiasta della voglia che anche i giovani dell'Italia abbiano manifestato di entrare a pieno titolo nel contesto europeo con il Ppe e De. Non è potuta mancare qualche velata critica al Bel Paese sull'attività politica svolta presso le istituzioni comunitarie. «L'Italia ha una forte tradizione in Europa per quanto riguarda le questioni politiche, non ci sono problemi con il Ppe, ma in sede di parlamento mancano le preferenze» ha spiegato Martens, specificando il punto debole su cui gli italiani dovrebbero correggersi: «essere molto attivi , soprattutto nella politica del gruppi di riferimento in Parlamento a Bruxelles e nel Consiglio». Ma i ragazzi, secondo il presidente del Ppe, «non sono stati contagiati, è utile non avere solo un riferimento "regionale", ma è più importante avere una definizione di cosa vogliamo fare insieme». L'auspicio che più volte Martens ha ribadito ai giovani è stato quello di ritrovare un'unità politica per un partito che possa riportare l'Italia alla maggioranza per rafforzare anche il Parlamento Europeo, anche «a memoria dell'esperienza di vostri grandi leaders del passato».Un accenno ai temi caldi attuali del Ppe, il trattato di Lisbona, le trattaive avviate con il partito comunista Cinese (che, da dire in sordina, servono per dare il là ad una strategia di definizione dei rapporti Cina- Europa), ma ancora il cambiamento climatico e le questioni sulle energie rinnovabili e nucleari. Un incontro sentito che ha allacciato un contatto molto importante fra Italia e Bruxelles per quanto riguarda le politiche giovanili. Il presidente Martens ha concluso con un «aspetto il documento così da iniziare un percorso di crescita insieme».
La sera del 13 dicembre, i ragazzi del Seminario dei giovani italiani del Ppe si sono recati al Jolly di Bruxelles per una cena italiana e lì hanno trovato il ministro degli esteri Massimo D'Alema e il presidente del Consiglio Romano Prodi che cenavano. Si sono dunque scherzosamente recati all'esterno del ristorante, sulla vetrina che dava al tavolo dei due politici del governo e hanno intonato l'inno di Forza Italia. Romano Prodi ha recepito la battuta con un sorriso e alzando il bicchiere a mo'di "cin cin".
Una tre giorni che ha posto le basi per un progetto, o meglio, un’associazione di ragazzi che mira ad unire i partiti italiani che rientrano nel contesto del Partito Polare Europeo (Fi, Udc, Partito Pensionati, Udeur, Mpa: Movimento per le Autonomie, Svp: Südtiroler Volks Partei) a superare le “diversità” per l’attuazione dei valori e per la realizzazione degli scopi e che il Ppe si prefigge. Al tavolo delle “trattative” per la costituzione del regolamento e lo statuto le parti politiche erano espresse da Fi e Udc. Significativo ciò che Riccardo Dal Molin, il capo-delegazione dell’Udc ha detto durante la candidatura, seppur fittizia, per il ruolo di segretario. Nel breve discorso tenuto ha così esordito: «Durante questi tre giorni ci siamo potuti rendere tutti conto di quanto le diversità che ci “dividono” in Italia non trovano campo nel contesto europeo. I valori che ci accomunano infatti sono gli stessi, nonostante siano visti o siano esaminati da angolature differenti», parole che hanno suscitato uno spontaneo consenso di tutti i partecipanti. La delegazione dell’onorevole Iles Braghetto (Udc) ha partecipato attivamente a tutti i gruppi di lavoro: quello sul minitrattato di Lisbona, quello sulle fonti di energia convenzionali e sulla tecnologia energetica e quella sullo statuto. In particolare nell’ultimo gruppo menzionato, la delegazione dello scudo crociato si è distinta per la “commissione” sui valori e gli scopi dello statuto che hanno trovato ampio consenso anche fra i giovani azzurri. In particolare i concetti della dignità umana, della democrazia, della salvaguardia dello stato di diritto, dello sviluppo del libero mercato. Ha riconosciuto, aprendo il dibattito, sull’importanza storica e attuale delle radici giudaico-cristiane dell’Europa, sul porre la persona e la famiglia naturale al centro della propria azione politica, promuovendo la sacralità della vita umana contro ogni forma di relativismo etico- culturale per un’Europa basata sui principi di sussidiarietà, proporzionalità e unità nelle diversità.
Le testimonianze dei tre giorni a Bruxelles.
Molte le persone, tra funzionari e onorevoli, che hanno parlato ai ragazzi. I primi sensibilizzando affinché i giovani si integrino anche attivamente nella “macchina” del Parlamento e della Commissione europea. Tra questi Vittorio Portavigeri, ex direttore generale del Parlamento Europeo, che ha lavorato per trent’anni a Bruxelles e che ha auspicato che «si vada al di là della barriera linguistica delle Alpi» e che «anche voi proseguiate l’interesse per l’Europa e le strutture comunitarie». Ma anche Danila Conte, entrata in Parlamento a Bruxelles come assistente dell’onorevole Lombardo (allora Udc ora Mpa) ma che attualmente lavora alla Commissione Europea alla Direzione Generale della Ricerca. Per quanto riguarda il sistema della comunicazione i ragazzi hanno potuto ascoltare la testimonianza di Andrea Maresi che è giornalista e che si occupa degli articoli per il sito web del Parlamento Europeo. Da ultima l’assistente Manuela dell’Udc che lavora presso la segreteria del Ppe.
Tra gli onorevoli giovani partecipanti al seminario hanno ascoltato gli euro deputati Mantovani, Tajani e Braghetto.
Iles Braghetto, eurodeputato per l’Udc, è membro per la Commissione per l’occupazione e per gli affari sociali. Sabato 15 dicembre ha incontrato a Bruxelles la sua delegazione. In quell’occasione l’on Braghetto si è fatto raccontare l’esperienza dei ragazzi esprimendo riconoscenza e entusiasmo nel proseguire con loro il percorso avviato nel contesto del Ppe. Tra gli altri temi trattati a livello nazionale, Iles Braghetto ha “passato la palla” dell’Europa ai ragazzi dicendo che «la mia generazione vi ha portato fin qui, ora spetta a voi continuare e prendere in mano i problemi dell’integrazione, dell’allargamento, della definizione dei confini e dei principi e valori di cui nascerà l’esigenza». Federica Fant
La sera del 13 dicembre, i ragazzi del Seminario dei giovani italiani del Ppe si sono recati al Jolly di Bruxelles per una cena italiana e lì hanno trovato il ministro degli esteri Massimo D'Alema e il presidente del Consiglio Romano Prodi che cenavano. Si sono dunque scherzosamente recati all'esterno del ristorante, sulla vetrina che dava al tavolo dei due politici del governo e hanno intonato l'inno di Forza Italia. Romano Prodi ha recepito la battuta con un sorriso e alzando il bicchiere a mo'di "cin cin".
Una tre giorni che ha posto le basi per un progetto, o meglio, un’associazione di ragazzi che mira ad unire i partiti italiani che rientrano nel contesto del Partito Polare Europeo (Fi, Udc, Partito Pensionati, Udeur, Mpa: Movimento per le Autonomie, Svp: Südtiroler Volks Partei) a superare le “diversità” per l’attuazione dei valori e per la realizzazione degli scopi e che il Ppe si prefigge. Al tavolo delle “trattative” per la costituzione del regolamento e lo statuto le parti politiche erano espresse da Fi e Udc. Significativo ciò che Riccardo Dal Molin, il capo-delegazione dell’Udc ha detto durante la candidatura, seppur fittizia, per il ruolo di segretario. Nel breve discorso tenuto ha così esordito: «Durante questi tre giorni ci siamo potuti rendere tutti conto di quanto le diversità che ci “dividono” in Italia non trovano campo nel contesto europeo. I valori che ci accomunano infatti sono gli stessi, nonostante siano visti o siano esaminati da angolature differenti», parole che hanno suscitato uno spontaneo consenso di tutti i partecipanti. La delegazione dell’onorevole Iles Braghetto (Udc) ha partecipato attivamente a tutti i gruppi di lavoro: quello sul minitrattato di Lisbona, quello sulle fonti di energia convenzionali e sulla tecnologia energetica e quella sullo statuto. In particolare nell’ultimo gruppo menzionato, la delegazione dello scudo crociato si è distinta per la “commissione” sui valori e gli scopi dello statuto che hanno trovato ampio consenso anche fra i giovani azzurri. In particolare i concetti della dignità umana, della democrazia, della salvaguardia dello stato di diritto, dello sviluppo del libero mercato. Ha riconosciuto, aprendo il dibattito, sull’importanza storica e attuale delle radici giudaico-cristiane dell’Europa, sul porre la persona e la famiglia naturale al centro della propria azione politica, promuovendo la sacralità della vita umana contro ogni forma di relativismo etico- culturale per un’Europa basata sui principi di sussidiarietà, proporzionalità e unità nelle diversità.
Le testimonianze dei tre giorni a Bruxelles.
Molte le persone, tra funzionari e onorevoli, che hanno parlato ai ragazzi. I primi sensibilizzando affinché i giovani si integrino anche attivamente nella “macchina” del Parlamento e della Commissione europea. Tra questi Vittorio Portavigeri, ex direttore generale del Parlamento Europeo, che ha lavorato per trent’anni a Bruxelles e che ha auspicato che «si vada al di là della barriera linguistica delle Alpi» e che «anche voi proseguiate l’interesse per l’Europa e le strutture comunitarie». Ma anche Danila Conte, entrata in Parlamento a Bruxelles come assistente dell’onorevole Lombardo (allora Udc ora Mpa) ma che attualmente lavora alla Commissione Europea alla Direzione Generale della Ricerca. Per quanto riguarda il sistema della comunicazione i ragazzi hanno potuto ascoltare la testimonianza di Andrea Maresi che è giornalista e che si occupa degli articoli per il sito web del Parlamento Europeo. Da ultima l’assistente Manuela dell’Udc che lavora presso la segreteria del Ppe.
Tra gli onorevoli giovani partecipanti al seminario hanno ascoltato gli euro deputati Mantovani, Tajani e Braghetto.
Iles Braghetto, eurodeputato per l’Udc, è membro per la Commissione per l’occupazione e per gli affari sociali. Sabato 15 dicembre ha incontrato a Bruxelles la sua delegazione. In quell’occasione l’on Braghetto si è fatto raccontare l’esperienza dei ragazzi esprimendo riconoscenza e entusiasmo nel proseguire con loro il percorso avviato nel contesto del Ppe. Tra gli altri temi trattati a livello nazionale, Iles Braghetto ha “passato la palla” dell’Europa ai ragazzi dicendo che «la mia generazione vi ha portato fin qui, ora spetta a voi continuare e prendere in mano i problemi dell’integrazione, dell’allargamento, della definizione dei confini e dei principi e valori di cui nascerà l’esigenza». Federica Fant
5 commenti:
Ciao sono Cesare Miglioli,delegazione Albertini...bel riassunto però è stato D'ALema a fare cin cin col bicchiere...Prodi è scappato in camera molto irritato senza proferire verbo!!!
Ciao, sono Fabrizio Goria, delegazione Gawronski, eletto Vicesegretario.
Complimenti per l'articolo, davvero molto esaustivo e completo. Cerchiamo di restare in contatto, specie se dobbiamo collaborare per il futuro!
Cordialmente,
FG
http://onemorechoice.wordpress.com
ma come fate a essere fieri di essere giovani democristiani?A parte che giovani democristiani è un ossimoro...
Ma che banalità. Siamo fierissimi.
La filosofia politica democristiana è attualissima, mio caro e l'unica che si è rivelata vero servizio all'uomo.
Siamo giovani e forti... per questo fieri di essere democristiani!
Complimenti per l'iniziativa!
Vi chiedo se, nei limiti del possibile, potrete tenere informati su iniziative simili, anche noi, che siamo un bel gruppo di giovani di Sciacca (AG), circa 100 e che bramiamo dalla voglia di non perderci nulla.
Ciao ragazzi... continuate così!!!
Coord. Prov. del collegio di Sciacca
Nicola Assenzo
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