tratto dal blog dei Giovani Udc di Palermo
di FRANCESCO RUGGIERI Di fronte ad una maggioranza che complotta contro i cittadini italiani e ad un'opposizione distruttiva (Di Pietro) e incerta (Veltroni), si va delineando sempre più marcatamente il solco nel quale l'UDC deve muoversi. Non si tratta di fare opposizione ad oltranza o di dare fiducia incondizionata, ma di porre le basi per una seria riflessione sullo stato delle cose in Italia. Ieri, per le strade, abbiamo assistito all'arrivo dei militari nelle città italiane che più avevano bisogno di sicurezza. Ma nessuno si è preoccupato di considerare le conseguenze di quest'iniziativa. Non si può rispondere alla richiesta di maggior sicurezza da parte dei cittadini inviando contingenti militari a presidiare i centri abitati. Semmai bisognerebbe fornire maggiori risorse alle Forze dell'ordine. Del resto, come affermano i sindacati di Polizia stessi, i militari non sono esperti nell'operare nei contesti cittadini. Dunque sembrerebbe, quello del governo, un provvedimento palliativo con un effetto destinato ad esaurirsi lentamente. E che dire dell'operato del ministro Brunetta? Le nuove norme anti-assenteisti nel pubblico impiego, essendo il parto di una mente assolutista, rischiano di penalizzare quanti invece svolgono un ruolo di utilità sociale, come ad esempio coloro che donano il sangue. Costoro, che fino ad oggi hanno potuto godere di una giornata di permesso pienamente retribuita nelle date in cui donano il sangue, oggi si vedono privati di questo compenso. Provvedimento, questo, che indurrà un inevitabile calo delle donazioni. Come se il ministro Brunetta avesse anche un piano per le emergenze trasfusionali!!! Forse riuscirà a convertire in sangue il denaro che il ministro Tremonti risparmierà con la sua finanziaria anti-precari?!? Allora i dubbi sulla costituzionalità dell'emendamento anti-precari dovrebbero invece riguardare le sacche di sangue. Di questo passo ci ritroveremo a chiacchierare sulla costituzionalità dell'esistenza dei cittadini. Del resto, a cosa servono i cittadini Italiani se non a lamentarsi e a criticare? Nessuno fa mai nulla per migliorare il presente. Tutti guardano al futuro come ad un evento troppo brutto per essere vero. Dunque un evento che non può verificarsi. Ma il nostro caro Presidente del Consiglio, giorno dopo giorno, inanella una serie di successi sul buon senso e marcia trionfante verso la sconfitta della democrazia. Ovviamente, dopo avere ritoccato la Verità nuda del Tiepolo (ritocco effettuato forse per evitare di fare concorrenza ai nudi messi in bella mostra su Mediaset). Credo che noi cittadini dovremmo cambiare mentalità e credo che sia il momento giusto per farlo. Come uomini di partito, essere all'opposizione ci da la possibilità di esprimere le nostre idee e le nostre posizioni senza essere bersaglio di critiche gratuite o di polemiche insensate. Ma come cittadini abbiamo il dovere di manifestare il nostro dissenso per quanto di disdicevole sta accadendo. Certamente non possiamo manifestare un bel nulla, restando fermi a commentare quello che accade e non intraprendendo alcuna iniziativa. Dobbiamo cominciare a coinvolgere i cittadini in modo quanto più possibile capillare. E’ necessario dar luogo a pubbliche manifestazioni di piazza per mostrare il nostro malcontento, senza paura che qualcuno possa giudicarci negativamente. Non vogliamo manifestazioni violente e oltraggiose, tipiche di alcuni movimenti estremisti presenti sul territorio italiano. Si tratta di manifestazioni pacifiche con scopi pacifici. Ma parimenti importanti per i contenuti che devono esprimere. E i contenuti saranno dettati dai singoli cittadini, chiamati a dire la loro. Non bisogna temere l’organizzazione di una manifestazione di piazza. Certo, la prima volta saremo pochi. La seconda volta saremo di più…e la terza volta andrà ancora meglio. Ma immaginate cosa dirà la gente di noi. Siamo sempre stati etichettati come quelli che stanno in mezzo perché non vogliono assumere una posizione precisa. Molti rimarranno colpiti da un’iniziativa di massa promossa dai centristi. E sono sicuro che molti capiranno che qualcosa non va veramente, se in piazza scendiamo noi, che non siamo mai stati dei grandi manifestanti. Ma sembra arrivato il momento. Si preannuncia un autunno caldo, un autunno in cui saranno molteplici le correnti di pensiero avverse al governo e che manifesteranno il loro disappunto. E noi non dobbiamo lasciare a nessuno la prerogativa di protestare a testa alta e a gran voce. Noi dobbiamo essere i rappresentanti di quanti hanno qualcosa da dire e vogliono dirla, non di quanti hanno qualcosa da dire ma non sono interessati a dirla. E qualcosa da ridire credo che l’abbiano tutti, ma non tutti hanno voglia di alzarsi da tavola per scendere in piazza, di lasciare gli amici al bar per andare a manifestare, di rinunciare a qualcosa di piacevole per far valere i propri diritti. Pensate a quanto sarebbe bello organizzare una manifestazione simultanea nelle maggiori città italiane, magari anche solo dieci. Un’iniziativa degna di nota, se organizzata da uomini e donne moderati quali siamo noi. Un’iniziativa come le altre, se organizzata dai soliti estremisti. E’ ora di diventare estremisti anche noi, estremisti di centro. E’ ora di scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ed è anche ora di smettere di stare con le mani in mano, di lamentarci senza proporre. Noi dell’UDC abbiamo MOLTO da proporre agli Italiani ed è ora che gli Italiani lo sappiano. BASTA ad un’opposizione fatta di mormorii e di voci sommesse. BASTA ad un’opposizione fatta da singole interviste ad esponenti di spicco del nostro partito. I giovani possono e devono dare man forte al partito in questo momento particolare. L’organizzazione, ovviamente ben ponderata, di manifestazioni su alcune tematiche, che coinvolgono il nostro Paese in maniera traversale, è il modo migliore per dare quel contributo. E’ un momento favorevole per raccogliere consenso. E possiamo farlo senza venire meno al nostro stile e alla nostra moralità, nella consapevolezza che raccoglieremo grande consenso tra i cittadini. Dunque, il mio appello è: troviamo il problema, lo dibattiamo e infine intraprendiamo un’iniziativa di massa per proporre la soluzione. In un era in cui l’immagine che si da di se stessi è ritenuta fondamentale, dobbiamo dare un’immagine del partito che lo rappresenti così per com’è. Un partito forte, radicato tra la gente, comune denominatore degli interessi di tutti gli Italiani moderati che sperano in un cambiamento.
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2 commenti:
good start
leggere l'intero blog, pretty good
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