martedì 3 giugno 2008

Forte uso marijuana può ridurre parti del cervello, dice studio

WASHINGTON (Reuters) - Un forte e continuato uso di marijuana potrebbe provocare la riduzione di due importanti strutture cerebrali, secondo un nuovo studio.

Le scansioni del cervello mostrano che l'ippocampo e l'amigdala sono più piccoli negli uomini forti consumatori di marijuana rispetto a chi non ne fa uso, hanno spiegato i ricercatori. Si tratta di uomini che hanno fumato almeno cinque sigarette di marijuana quotidianamente per una media di 20 anni.
L'ippocampo regola la memoria e le emozioni, mentre l'amigdala gioca un ruolo chiave nella paura e nell'aggressività.
Lo studio, pubblicato dal giornale Archives of General Psychiatry dell'American Medical Association ha scoperto inoltre che i forti fumatori di cannabis hanno un punteggio inferiore rispetto a chi non la fuma nel tentativo di ricordare una lista di 15 vocaboli.
I consumatori di marijuana mostrano inoltre più facilmente leggeri segnali di disordini psicotici, anche se non sono abbastanza forti da essere formalmente diagnosticati, hanno spiegato i ricercatori.
"Queste scoperte sfidano la percezione diffusa che la cannabis abbia un effetto limitato o affatto dannoso sul cervello e sul comportamento", ha spiegato Murat Yucel dell'Orygen Research Centre e dell'Università di Melbourne, che ha condotto lo studio.
"Le nostre scoperte suggeriscono che tutti sono vulnerabili a potenziali modifiche nel cervello, ad alcuni problemi di memoria o sintomi psichiatrici se la usano in maniera forte e abbastanza continuata".
Tra i 15 forti fumatori di marijuana nello studio, il volume dell'ippocampo è il 12% inferiore e l'amigdala del 7% inferiore rispetto a 16 uomini che non fanno uso della cannabis, hanno aggiunto i ricercatori.

1 commento:

Giovani del'Unione di Centro - Liguria ha detto...

Verrebbe da dire: "scoperta dell'acqua calda", ma almeno così anche i più decisi sostenitori delle 'droghe leggere' saranno messi di fronte a risultati inconfutabili, e forse si smetterà di tacciare di "proibizionisti" coloro che, invece, si battono per far sì che, almeno, il numero di consumatori non aumenti (soprattutto tra i giovani). Penso che sarebbe necessaria un'informazione diffusa di dati del genere, proprio per far comprendere ai ragazzi che 'non sono solo 2 cannette...'.