giovedì 25 settembre 2008

Parentopoli, bufera sul governo"Stop agli esterni negli staff"

Fonte: L'Espresso

L´Udc annuncia una legge
Emanuele LauriaLombardo: aggressione mediatica

Il ministro Alfano: Mia cugina non era una disoccupata in cerca di favori questo scandalo non mi riguardaMassimo Donadi: La casta nell´Isola non ha ritegno, clientelismo insostenibile: adesso deve intervenire Palazzo Chigi Francantonio Genovese: Le chiamate dirette sono una beffa, una goccia nel mare dei 4 mila ingressi senza concorso


Al terzo giorno esplode la bufera politica, nella vicenda della parentopoli siciliana, mentre si moltiplicano - sono centinaia - i messaggi di protesta per le assunzioni eccellenti negli uffici di gabinetto della Regione. Il caso era stato sollevato da Ugl e sindacati autonomi che avevano denunciato la presenza tra i "privilegiati" della figlia dell´assessore alla Presidenza ed ex magistrato Giovanni Ilarda (che si è dimessa). Ma il tappo è saltato e sono stati tirati in ballo altri parenti di diversi esponenti delle istituzioni.A surriscaldare l´atmosfera, già rovente per i volantini distribuiti nei corridoi dei palazzi dai sindacati che ieri hanno reiterato la richiesta di dimissioni di Ilarda (definito il Brunetta siciliano), sono stati gli articoli di Repubblica che tra i componenti degli staff degli assessori regionali ha citato tra gli altri, la sorella del presidente del Senato, Renato Schifani, e la cugina del Guardasigilli Angelino Alfano.L´ufficio stampa di Palazzo Madama afferma che quella di Rosanna Schifani, inquadrata il 6 giugno scorso nella segreteria tecnica dell´assessore alla Famiglia Francesco Scoma, non è una "promozione". «La sorella del presidente, laureata con lode, avendo superato nel 1991 un concorso pubblico regionale per esami di fascia C, rimane tutt´oggi in tale fascia». La nota non ricorda che la signora Schifani, in qualità di membro dello staff di un assessorato, ha un´indennità suppletiva di circa 14 mila euro lordi annui. Però rinuncia agli straordinari, è la replica che giunge da fonti vicine al presidente.Anche il ministro Alfano liquida seccamente la vicenda: «Parentopoli non mi riguarda. La dottoressa Viviana Buscaglia (la cugina, ndr) - dice il ministro - non era una disoccupata in cerca di lavoro e di favori. Non era una "esterna"». Ma il capo di gabinetto dell´assessorato all´Agricoltura, nel cui staff è stata assunta a contratto la Buscaglia, conferma che si tratta di una insegnante in aspettativa. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha chiesto all´Avvocatura dello Stato di procedere per vie giudiziarie in difesa dell´immagine della Sicilia, perché è in atto «una manovra politico-mediatica» che mirerebbe, a suo parere, a screditare l´Isola nel pieno del confronto sulla riforma federalista: la Regione siciliana è impegnata a trattare il trasferimento delle accise petrolifere, un affare da 7-8 miliardi di euro all´anno. L´Udc difende Ilarda, con il segretario regionale Saverio Romano: «È evidente che dietro l´attacco nei confronti di Giuliana Ilarda, figlia dell´assessore e colpevole solo di essere una valida professionista, si cela un attacco trasversale nei confronti del magistrato che ha intrapreso un efficace percorso di trasparenza e di semplificazione nell´amministrazione regionale». Ma l´Udc ha presentato un disegno di legge, primo firmatario il capogruppo Rudy Maira, che prevede l´abolizione delle indennità per i componenti degli uffici di gabinetto e la chiusura a qualsiasi assunzione esterna negli staff. «Invitiamo tutti i deputati, di maggioranza e di opposizione, a firmarlo. Così vedremo chi è favore della modernizzazione e chi no».Ieri è scesa in campo l´opposizione: «La casta siciliana non ha ritegno - accusa il capogruppo alla Camera dell´Italia dei Valori Massimo Donadi - Quanto denunciato da Repubblica è uno scandalo. Lo Stato non deve più sostenere il folle clientelismo siciliano, per questo chiediamo al governo di prendere provvedimenti immediati e di non rimborsare tutti i pagamenti a piè di lista richiesti dalla Regione». Il Pd, con il segretario regionale Francantonio Genovese, allude alla «beffa della chiamata diretta presso gli uffici di gabinetto dei parenti di noti esponenti del centrodestra: una goccia di veleno nel mare delle circa quattromila assunzioni senza concorso. È la conferma del fatto che con questo governo per i tanti preparati e competenti giovani siciliani in questa regione non ci sarà futuro». E i democratici hanno presentato una mozione all´Ars, firmata da Filippo Panarello, che «impegna il governo regionale a precludere qualunque rapporto di lavoro per chiamata diretta per soggetti fino al terzo grado di parentela con membri del governo regionale, parlamentari regionali e nazionali». I sindacati Ugl, Cobas, Sadirs e Siad dal canto loro rilanciano, reiterando la richiesta di dimissioni di Ilarda e respingendo «con forza ogni tentativo di strumentalizzazione politica di una vertenza dal carattere squisitamente sindacale».
(25 settembre 2008)


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Siamo alla frutta!

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