Ci vuole mezzagiornata per leggerle tuttte, ma qui c'è pane per i denti di chi la politica la vuole fare con la testa e non con la pancia, di chi vola alto. E allora grazie Rocco, perchè c'è bisogno anche di gente che guarda in profondità!
Buona lettura. Se qualcuno vuole rispondere, scriva il numero della domanda, riporti la domanda e proponga una sua risposta!
W l'Italia, W l'UDC!
Udc verso il Congresso: le tesi
Più giustizia e più libertà. Tesi per il Congresso dell’UDC
Questioni fondamentali
1. In cosa consiste la nostra identità come democratici cristiani?2. In che modo pensiamo di favorire contemporaneamente il libero sviluppo della persona e la coesione della nostra società?3. In che modo affrontiamo le sfide dello sviluppo demografico?4. Come possiamo aiutare le famiglie ad essere base della nostra società?5. In che modo pensiamo di proiettare verso il futuro l’economia sociale di mercato nel mondo globalizzato?6. Come vogliamo costruire uno stato delle libertà capace di garantire la sicurezza?7. Cosa dobbiamo fare per salvaguardare l’ambiente e la creazione?8. Quali sono gli interessi dell’Italia in Europa e nel mondo e qual è la responsabilità dell’Italia?
1. In cosa consiste la nostra identità come democratici cristiani?1.1 Quali sono le radici spirituali e storiche dell’UDC? Cosa significano per noi oggi queste radici? I principi delle origini valgono ancora per noi? Come possiamo sviluppare ulteriormente questi principi nel tempo presente?1.2 Che significato diamo “all’immagine cristiana dell’uomo”? Che rapporto c’è fra fede cristiana e impegno politico? Quanta forza possono sviluppare le convinzioni cristiane in una società secolarizzata? Sulla base di quali valori possono lavorare insieme cristiani e non cristiani? Che significato ha per noi la dottrina sociale cristiana? Che ruolo possono avere donne e uomini di fede islamica (e di altre religioni) nell’UDC? Come vediamo il nostro rapporto in quanto forza attiva della politica con le Chiese e le comunità religiose? Che contributo possono dare le Chiese cristiane alla trasformazione delle nostre società?1.3 Che significato hanno i nostri valori fondamentali libertà, solidarietà e giustizia nella situazione esistenziale, sociale e politica del secolo XXI? Come possono questi valori venire concretizzati e sviluppati? Come vediamo il rapporto di questi valori tra loro?1.4 Qual è la nostra visione fondamentale di politica democratica in uno stato delle libertà? Cosa significano per noi concetti come “nazione”, “patria” e “patriottismo”? Che significato diamo ad espressioni come “conservatore”, “liberale” e “sociale”?1.5 Cosa ci proponiamo di essere in quanto “partito popolare di ispirazione cristiana” e “partito del centro”? Cosa ci distingue dalle altre famiglie politiche? Come definiamo il nostro impegno politico? Quali valori e visioni fondamentali ci animano e ci ispirano?1.6 Quali sono i compiti principali dell’azione politica nei prossimi 25 anni? Quali sono le tendenze fondamentali dello sviluppo sociale che siamo in grado di riconoscere e quali conseguenze ne traiamo per i diversi ambiti politici?1.7 È ancora attuale, ed in che senso, dopo il recente referendum, il discorso della riforma della Costituzione? Cosa deve assolutamente essere mantenuto e cosa può cambiare nel nostro impianto costituzionale? A quali principi ci ispiriamo nel dibattito sulla riforma del sistema elettorale?
2. In che modo pensiamo di favorire contemporaneamente il libero sviluppo della persona e la coesione della nostra società?2.1 Come possiamo assicurare a ciascuno, nella nostra società, la possibilità di svilupparsi secondo le proprie capacità, i propri desideri e le proprie aspirazioni? E come può ciascuno contribuire secondo le sue capacità al bene comune?2.2 Dove e come possono gli uomini di oggi trovare sostegno ed appoggio nella loro vita? Cosa può fare la politica, con gli strumenti che le sono propri, aiutare le persone a trovare questo sostegno e questo appoggio? Come possiamo rafforzare il sentimento di responsabilità di ciascuno per se stesso e per la società?2.3 Qual è la nostra immagine di uomo e di donna? Come possiamo migliorare le pari opportunità di uomini e donne sul lavoro e nella società? Come possiamo impedire che il cambiamento demografico porti ad una crisi sociale? Come possiamo favorire un rapporto positivo e solidale fra la vecchia e la nuova generazione?2.4 Che cosa tiene insieme la nostra società? Come possiamo motivare il sentimento di un’appartenenza comune? Come possiamo conciliare libertà e pluralismo con una forte coscienza della responsabilità verso la società? Dove sono in una società pluralistica i limiti della tolleranza? Come ci confrontiamo con i contrasti di interesse fra le generazioni nella nostra società? Come vogliamo vivere e come vogliamo abitare? Come possono gli anziani avere la sensazione di essere ancora utili nella società, come possono trasmettere la loro esperienza? Come possiamo migliorare l’integrazione dei disabili nella nostra società, come possiamo dare anche a loro pari opportunità di autorealizzazione?2.5 Che ruolo attribuiamo al volontariato ed al terzo settore? Che funzione hanno le comunità e le libere associazioni di cittadini? Come vediamo noi una “società di liberi cittadini”? Cosa può fare la politica per rafforzare l’impegno volontario per il bene comune?2.6 A quali condizioni deve essere ammessa l’immigrazione in Italia? Quali strumenti di integrazione degli immigrati dobbiamo utilizzare. Come aiutiamo a crescere gli elementi e i valori comuni e quanta eterogeneità possiamo accettare?2.7 Quali sono gli elementi costitutivi della nostra identità di italiani dal punto di vista storico e culturale? Che valore ha la cultura per il singolo e per la società italiana nel suo insieme? L’educazione deve essere pensata prima di tutto come sviluppo culturale della persona o come fattore di produzione e efficienza sociale? Qual è la funzione sociale della cultura umanistica? Che importanza diamo alla letteratura, alla musica, al teatro, all’architettura ed alle belle arti? Come difendiamo la “libertà dell’arte”? Come possiamo condurre un “dialogo delle culture” orientato a risultati concreti, che si svolga anche a livello internazionale?2.8 Quali devono essere le finalità dei diversi percorsi educativi nel nostro paese? Cosa possiamo fare per una migliore formazione per tutti? Che sostegno diamo ai superdotati e, invece, ai bambini ed ai giovani con delle disabilità? In che relazione stanno fra loro la formazione originaria e la formazione degli adulti?2.9 Che importanza hanno i mass media e che cosa ci aspettiamo da essi? Abbiamo bisogno di più forti meccanismi di controllo per poter meglio impedire eccessi di volgarità e di violenza di alcuni mezzi di comunicazioni di massa?
3. In che modo affrontiamo le sfide dello sviluppo demografico?3.1 Quali sfide risultano dallo sviluppo demografico per i comuni, le regioni e la nazione e quali opportunità emergono dal medesimo sviluppo? Che significa questo per il singolo, per la famiglia, per la nostra società, per la nostra cultura, per la nostra nazione e per la nostra economia?3.2 Quali sfide pone la democrazia ad una società di uomini liberi e di cittadini, all’impegno civile e alla capacità di azione dello stato? Come possiamo guidare lo sviluppo demografico?3.3 Cosa dobbiamo fare nell’organizzazione del lavoro e del tempo libero per adattarci ad una società che invecchia e si rimpicciolisce? 3.4 Come affrontiamo noi, che siamo un partito di ispirazione cristiana, questa prospettiva? Come possiamo essere adeguati al compito di contribuire a forgiare la volontà comune del popolo? Come possiamo aiutare a fare in modo che le esigenze di una giovane generazione, che diventa sempre meno numerosa, vengano considerate tanto quanto gli interessi della generazione più anziana?4. Come possiamo aiutare le famiglie ad essere base della nostra società?4.1 Che valore hanno per noi il matrimonio e la famiglia? Come differenziarli chiaramente da altre forme di convivenza? Che facciamo con le unioni omosessuali?4.2 Che possiamo e vogliamo fare per venire incontro al desiderio di molti uomini e molte donne di conciliare attività lavorativa e vita di famiglia? Come possiamo migliorare l’offerta di servizi per l’infanzia – specialmente per i bambini e i neonati? Come sosteniamo la famiglia nel suo compito educativo? Che valore hanno gli anziani per la famiglia? In che modi costruiamo una “società amica dei bambini”? Che fare per chiarire che la giusta conciliazione di famiglia e carriera è anche un fattore potente di sviluppo economico?4.3 Come possiamo riconoscere e contraccambiare adeguatamente il particolare servizio che i genitori rendono alla società attraverso l’educazione dei bambini?4.4 Che giudizio diamo delle condizioni di penalizzazione materiale e sociale di cui soffrono le famiglie e cosa intendiamo fare per superarle? Possiamo, per mezzo di allocazioni di risorse da parte dello stato, realizzare una “politica della popolazione” con il fine di influenzare positivamente la demografia?
5. In che modo pensiamo di proiettare verso il futuro l’economia sociale di mercato in un mondo globalizzato?5.1 Che immagine abbiamo dell’economia sociale di mercato come modello economico e sociale? Che rapporto c’è fra l’economia sociale di mercato ed i nostri valori fondamentali libertà, giustizia e solidarietà? Quali sono i fondamentali cambiamenti economici in corso e quali daranno forma alla società del secolo XXI? Quali cambiamenti fondamentali possiamo prevedere per il nostro modo di lavorare e di intraprendere? Che valore diamo a concetti come “lavoro”, “prestazione”, “merito”? Quanto sono importanti il merito e la competizione per il nostro bene comune? Come pensiamo la “crescita”? E’ possibile realizzare anche nel futuro un “benessere per tutti”?5.2 Quali sono gli errori che hanno indebolito la competitività internazionale dell’Italia? Perché è così alta la disoccupazione e cosa bisogna fare per diminuirla?5.3 Quali sono le opportunità, le sfide ed i rischi che stanno davanti all’Italia nel mondo globalizzato? Quali sono gli spazi di manovra e di indirizzo della politica davanti alle costrizioni economiche di un mondo globalizzato? Quali saranno gli effetti della globalizzazione sul nostro mercato del lavoro? E’ ancora realistico l’obiettivo della “piena occupazione”? Cosa si può fare contro l’economia sommersa? Dove sono i posti di lavoro del futuro? Di quanta flessibilità abbiamo bisogno e quante regole e quanta burocrazia sono davvero indispensabili? Quanta preoccupazione per l’ecologia deve avere la nostra economia? Quali devono essere nel futuro i compiti e le responsabilità dei lavoratori e dei datori di lavoro? Di quanta protezione legale dei lavoratori vi è bisogno? Come rimettiamo in condizione di guadagnarsi da vivere i disoccupati di lungo periodo, spesso dotati di basse qualifiche?5.4 Qual è la responsabilità degli imprenditori e delle imprese per l’Italia? E cosa può fare il nostro paese per i suoi imprenditori e per le sue imprese?5.5 Se è vero che il sapere è la nostra materia prima più importante, come dobbiamo organizzare scuola, università e formazione professionale per restare competitivi nel mondo? In che modo abbiamo cura delle nostre risorse culturali? Come sfruttiamo le opportunità della ricerca scientifica? Cosa pensiamo di fare per garantirci un potenziale di innovazione creativa in una società che invecchia? Che strategie abbiamo per stimolare la crescita della ricerca, dell’innovazione, dell’economia della conoscenza?5.6 Quali sono i principi direttivi della nostra politica fiscale e finanziaria? Quali sono i principi fondamentali del nostro modello di equità fiscale per il futuro? Come possiamo evitare spese che si accumulano come una montagna di debito per le generazioni future? Quali sono i punti principali della politica di finanza pubblica nel XXI secolo: ricerca, sostegno allo sviluppo economico, infrastrutture, edilizia, sicurezza sociale, difesa, agricoltura? Cosa vogliamo e possiamo permetterci nel futuro in quanto comunità nazionale? Che facciamo per realizzare la giustizia fiscale?5.7 Come si deve organizzare in futuro il nostro mondo del lavoro per adattarsi al cambiamento demografico? Come dare ai nostri giovani un numero adeguato di possibilità di ascesa professionale mentre cresce una generazione di anziani che rimarranno più a lungo nel mondo del lavoro? E di quali cambiamenti c’è bisogno nelle aziende e nelle professioni per rendere possibile il prolungamento dell’attività lavorativa degli anziani?5.8 Come facciamo a mantenere e promuovere, davanti alla spinta al cambiamento che proviene dalla globalizzazione, un ceto medio che agisce con flessibilità, fortemente differenziato, capace di creare valore, che è motore dell’innovazione e genera molti posti di lavoro? Quali sono le strategie a nostra disposizione per contrastare il processo di concentrazione del potere economico? Come possiamo aiutare l’economia italiana a utilizzare al meglio le opportunità che le offre l’Unione Europea ed il mercato globale? Come possiamo difenderla meglio contro i rischi della concorrenza scorretta di paesi che non pagano un giusto salario, violano i diritti sociali del lavoro e vendono sottocosto? Come contrastare la violazione dei diritti di proprietà intellettuale?5.9 Che misure prendere in un’economia sociale di mercato per difendere i consumatori da merci e servizi di cattiva qualità e da possibili danni? Quali sono i limiti della concorrenza?5.10 Di quali meccanismi redistributivi e compensativi ha bisogno l’economia sociale di mercato nella situazione nuova del secolo XXI? Fin dove arriva la responsabilità del singolo per se stesso e dove deve iniziare la solidarietà della società? Come deve essere conformata e quanto deve essere spessa la rete di protezione sociale?5.11 Come dare sicurezza nel futuro ai malati, ai bisognosi, agli anziani ed ai disoccupati? Come si devono trasformare i nostri sistemi di assicurazione sociale davanti al cambiamento demografico ed alla rivoluzione nei punti di riferimento della vita economica? Quanta sicurezza collettiva può organizzare e finanziare lo stato e quanta previdenza privata deve essere richiesta ai singoli? Come evitare conflitti fra i giovani e gli anziani? Come arbitrare i conflitti sociali che si vanno sviluppando fra pensionati ricchi e pensionati poveri e fra i genitori e chi non ha figli?5.12 Come possiamo garantire che l’Italia possa difendere la propria posizione nella competizione globale? Come possiamo costruire un sistema di regole internazionali per un’economia che si connette a livello mondiale? Quali sono gli elementi fondamentali di una “economia sociale” di mercato mondiale? Come possiamo realizzare una “economia sociale” di mercato a livello internazionale?
6. Come vogliamo costruire uno stato delle libertà capace di garantire la sicurezza?6.1 Quali sono per noi i diritti ed i doveri del cittadino in uno stato libero e democratico? Che valore ha la Costituzione? Cosa merita di essere mantenuto e cosa ha bisogno di essere cambiato nel nostro sistema politico? Quali sono i vantaggi della democrazia della partecipazione e della democrazia diretta?6.2 Come definiamo i compiti dei diversi poteri fondamentali dello stato? Quali sono le caratteristiche fondamentali della nostra politica degli enti locali ?6.3 Che significa “sussidiarietà” nel secolo XXI? Cosa deve essere fatto a livello centrale e cosa a livello periferico? Quali devono essere in futuro i compiti dello stato e quali compiti possono essere lasciata alle regioni o ai comuni? Dove c’è un eccesso di regolamentazione statale che deve essere alleggerito? Come è possibile diminuire la burocrazia e lasciare più spazio di libertà, di giustizia e di responsabilità individuale?6.4 Che cosa è il “bene comune”? Quali sono i punti di riferimento delle decisioni politiche, specialmente di quelle impopolari?6.5 Di quanto federalismo ha bisogno l’Italia? Abbiamo bisogno di 20 regioni? Come si possono rendere compatibili le nostre strutture regionali con le strutture dell’Europa unita? Come rafforzare la competizione positiva fra le regioni? Come intendiamo il dovere di solidarietà di assicurare condizioni di vita degne in tutte le regioni italiane?6.6 Cosa ci rimane da fare per lo “sviluppo del Mezzogiorno” e per la riunificazione di un paese profondamente diviso dalla storia? Come possiamo fare spazio al lavoro e alla cultura delle donne e degli uomini del Mezzogiorno? Cosa possono imparare gli uni dagli altri, le donne e gli uomini del Nord, del Centro e del Sud?6.7 Cosa deve fare lo stato per essere davvero “stato di diritto”? Come si può rendere effettiva la difesa del cittadino dalla violenza? Cosa bisogna fare perché il nostro stato sia davvero una “democrazia capace di difendersi” che sa bilanciare le esigenze della sicurezza e la garanzia dei diritti di libertà? Di quali strumenti abbiamo bisogno per tenere lontane le minacce del terrorismo e del crimine internazionale organizzato? In che misura è ancora possibile distinguere la sicurezza interna da quella esterna? Qual è secondo la nostra concezione il ruolo delle forze dell’ordine e delle altre forze di sicurezza? In caso di grave pericolo si possono usare le forze armate anche all’interno del paese? Come migliorare la nostra sicurezza attraverso una intensificata cooperazione internazionale?6.8 Come possiamo far crescere una “cultura della legalità”? Come ottenere una giustizia più rapida, più affidabile, e capace di reagire con maggiore tempestività? Nel nostro stato di diritto c’è un rapporto giusto ed efficace fra reato, sanzione e misure di risocializzazione?
7. Cosa dobbiamo fare per salvaguardare l’ambiente e la creazione?7.1 Quando inizia e quando finisce la vita umana? Che valutazione diamo delle opportunità e dei rischi del progresso tecnico? Come garantiamo la dignità inviolabile della persona umana davanti alle possibilità rese accessibili dalla medicina e dalla biologia moderne? Dove si collocano i confini invalicabili delle scienze della vita che secondo la nostra concezione non possono venire superate e come motiviamo questi confini? Come affrontiamo in modo responsabile tutte le diverse forme della tecnologia genetica? Come ci rapportiamo alle regole stabilite da altri paesi?7.2 Come possiamo, sulla base della nostra visione di sviluppo sostenibile, rendere compatibile lo sviluppo economico e sociale con la difesa della natura e dell’ambiente? Come possiamo effettivamente far valere il principio di tracciabilità nella difesa dell’ambiente? Quali elementi di mercato possono essere messi al servizio dell’ecologia?7.3 Come raggiungere un elevato livello di difesa della salute e dell’ambiente con regole per quanto possibile poco costose e con un minimo di burocrazia e contemporaneamente rafforzare la competitività e la capacità innovativa dell’economia? Come diminuire gli impacci burocratici nel diritto dell’ambiente?7.4 Che risultati ci aspettiamo da una politica del traffico orientata a criteri di compatibilità ambientale? Come evitare ricadute pericolose per l’ambiente e riciclare i materiali ancora utilizzabili?7.5 Cosa si può fare per fare progredire la cooperazione internazionale in materia di ambiente? Che fare in ambito internazionale per la difesa della natura? Come affrontiamo la sfida del cambiamento climatico mondiale? Come stabilizzare a livello mondiale la emissione di gas serra, farla progressivamente diminuire e limitare le conseguenze prevedibili dell’effetto serra?7.6 Che idee abbiamo sull’energia nel XXI secolo? Come difendere efficacemente i nostri interessi nazionali nella produzione e distribuzione dell’energia? Come far fronte alle nostre responsabilità per i nostri elevati consumi di energia e di materie prime? Come distribuire in modo appropriato le riserve mondiali di energia? Cosa intendiamo fare per la ricerca, lo sviluppo, la sperimentazione e l’utilizzazione di sistemi di produzione e trasporto dell’energia eco compatibili e tali da non influenzare negativamente il clima?7.7 Che fare per diminuire la tensione fra sviluppo economico e difesa ambientale, in Italia e nel mondo? Come mantenere lo splendido ambiente naturale che abbiamo ereditato anche per le prossime generazioni?
8. Quali sono gli interessi dell’Italia nell’Europa e nel mondo e qual è la responsabilità dell’Italia?8.1 In che modo la nostra autocoscienza di democratici cristiani costituisce il fondamento della nostra azione di politica estera? Che valore diamo alla democrazia, allo stato di diritto e ai diritti umani per la nostra politica estera? Quali sono le sfide globali che l’Italia deve affrontare? Siamo adeguatamente consapevoli e preparati per questa sfida?8.2 Quali sono le finalità dell’Unione Europea? Esiste una “identità europea”? Che responsabilità ha l’Italia nell’Unione Europea e quali conseguenze derivano per la nostra politica? In che misura può ancora esistere un’autonoma politica estera italiana al di fuori dell’Unione Europea? Quali sono i compiti più urgenti nell’ambito dell’Unione Europea? Quali sono i prossimi passi che dobbiamo compiere per l’ulteriore sviluppo dell’Unione? Dove si collocano i confini dell’Unione Europea? Quali sono i criteri per l’allargamento dell’Unione ad altri Stati?8.3 Come vediamo lo sviluppo delle relazioni transatlantiche? Qual è il contributo che noi vogliamo apportare? Qual è in questo contesto il ruolo della Nato e dell’Unione Europea? Come collochiamo in questo contesto la funzione delle forze armate, delle forze di polizia, dei servizi segreti e della magistratura? A quali condizioni siamo disposti ad un impegno nel mondo di lotta al terrorismo? Quali sono le capacità che dobbiamo avere oppure anche creare per un simile impegno?8.4 Come possiamo sviluppare ulteriormente il particolare rapporto di amicizia tra Italia e Israele? Che giudizio diamo del sistema delle Nazioni Unite? Che fare per dare effettività al diritto internazionale nel mondo? Quali sono le nostre responsabilità in quanto membri della comunità internazionale degli Stati? Che fare per impedire la proliferazioni delle armi di distruzione di massa e per il disarmo e il controllo degli armamenti? Come dar forma ad una collaborazione intensa con la Russia orientata a valori comuni? Che fare per sostenere la modernizzazione delle società del Medio Oriente? Come pensiamo di assicurare i nostri approvvigionamenti di energia? Come ci comportiamo verso i paesi emergenti per coinvolgerli nella costruzione di un ordine globale? Come ci confrontiamo con la sfida economica dell’Asia? Come assicurare nel sistema del commercio internazionale una circolazione libera e corretta delle merci, dei servizi e dei capitali e come impedire il protezionismo?8.5 Che importanza diamo alla politica di cooperazione internazionale e come pensiamo di organizzarla? In che misura c’è bisogno di una comune politica dello sviluppo dell’Unione Europea e come dividere i compiti che ne risultano tra le diverse nazioni? Chi deve fare cosa? Che facciamo per affrontare il problema della fame e della povertà a livello mondiale e delle loro ripercussioni sui paesi industrializzati?
Rocco Bottiglione
Oggi alle ore 18:30 - (www.noipress.it)
Questioni fondamentali
1. In cosa consiste la nostra identità come democratici cristiani?2. In che modo pensiamo di favorire contemporaneamente il libero sviluppo della persona e la coesione della nostra società?3. In che modo affrontiamo le sfide dello sviluppo demografico?4. Come possiamo aiutare le famiglie ad essere base della nostra società?5. In che modo pensiamo di proiettare verso il futuro l’economia sociale di mercato nel mondo globalizzato?6. Come vogliamo costruire uno stato delle libertà capace di garantire la sicurezza?7. Cosa dobbiamo fare per salvaguardare l’ambiente e la creazione?8. Quali sono gli interessi dell’Italia in Europa e nel mondo e qual è la responsabilità dell’Italia?
1. In cosa consiste la nostra identità come democratici cristiani?1.1 Quali sono le radici spirituali e storiche dell’UDC? Cosa significano per noi oggi queste radici? I principi delle origini valgono ancora per noi? Come possiamo sviluppare ulteriormente questi principi nel tempo presente?1.2 Che significato diamo “all’immagine cristiana dell’uomo”? Che rapporto c’è fra fede cristiana e impegno politico? Quanta forza possono sviluppare le convinzioni cristiane in una società secolarizzata? Sulla base di quali valori possono lavorare insieme cristiani e non cristiani? Che significato ha per noi la dottrina sociale cristiana? Che ruolo possono avere donne e uomini di fede islamica (e di altre religioni) nell’UDC? Come vediamo il nostro rapporto in quanto forza attiva della politica con le Chiese e le comunità religiose? Che contributo possono dare le Chiese cristiane alla trasformazione delle nostre società?1.3 Che significato hanno i nostri valori fondamentali libertà, solidarietà e giustizia nella situazione esistenziale, sociale e politica del secolo XXI? Come possono questi valori venire concretizzati e sviluppati? Come vediamo il rapporto di questi valori tra loro?1.4 Qual è la nostra visione fondamentale di politica democratica in uno stato delle libertà? Cosa significano per noi concetti come “nazione”, “patria” e “patriottismo”? Che significato diamo ad espressioni come “conservatore”, “liberale” e “sociale”?1.5 Cosa ci proponiamo di essere in quanto “partito popolare di ispirazione cristiana” e “partito del centro”? Cosa ci distingue dalle altre famiglie politiche? Come definiamo il nostro impegno politico? Quali valori e visioni fondamentali ci animano e ci ispirano?1.6 Quali sono i compiti principali dell’azione politica nei prossimi 25 anni? Quali sono le tendenze fondamentali dello sviluppo sociale che siamo in grado di riconoscere e quali conseguenze ne traiamo per i diversi ambiti politici?1.7 È ancora attuale, ed in che senso, dopo il recente referendum, il discorso della riforma della Costituzione? Cosa deve assolutamente essere mantenuto e cosa può cambiare nel nostro impianto costituzionale? A quali principi ci ispiriamo nel dibattito sulla riforma del sistema elettorale?
2. In che modo pensiamo di favorire contemporaneamente il libero sviluppo della persona e la coesione della nostra società?2.1 Come possiamo assicurare a ciascuno, nella nostra società, la possibilità di svilupparsi secondo le proprie capacità, i propri desideri e le proprie aspirazioni? E come può ciascuno contribuire secondo le sue capacità al bene comune?2.2 Dove e come possono gli uomini di oggi trovare sostegno ed appoggio nella loro vita? Cosa può fare la politica, con gli strumenti che le sono propri, aiutare le persone a trovare questo sostegno e questo appoggio? Come possiamo rafforzare il sentimento di responsabilità di ciascuno per se stesso e per la società?2.3 Qual è la nostra immagine di uomo e di donna? Come possiamo migliorare le pari opportunità di uomini e donne sul lavoro e nella società? Come possiamo impedire che il cambiamento demografico porti ad una crisi sociale? Come possiamo favorire un rapporto positivo e solidale fra la vecchia e la nuova generazione?2.4 Che cosa tiene insieme la nostra società? Come possiamo motivare il sentimento di un’appartenenza comune? Come possiamo conciliare libertà e pluralismo con una forte coscienza della responsabilità verso la società? Dove sono in una società pluralistica i limiti della tolleranza? Come ci confrontiamo con i contrasti di interesse fra le generazioni nella nostra società? Come vogliamo vivere e come vogliamo abitare? Come possono gli anziani avere la sensazione di essere ancora utili nella società, come possono trasmettere la loro esperienza? Come possiamo migliorare l’integrazione dei disabili nella nostra società, come possiamo dare anche a loro pari opportunità di autorealizzazione?2.5 Che ruolo attribuiamo al volontariato ed al terzo settore? Che funzione hanno le comunità e le libere associazioni di cittadini? Come vediamo noi una “società di liberi cittadini”? Cosa può fare la politica per rafforzare l’impegno volontario per il bene comune?2.6 A quali condizioni deve essere ammessa l’immigrazione in Italia? Quali strumenti di integrazione degli immigrati dobbiamo utilizzare. Come aiutiamo a crescere gli elementi e i valori comuni e quanta eterogeneità possiamo accettare?2.7 Quali sono gli elementi costitutivi della nostra identità di italiani dal punto di vista storico e culturale? Che valore ha la cultura per il singolo e per la società italiana nel suo insieme? L’educazione deve essere pensata prima di tutto come sviluppo culturale della persona o come fattore di produzione e efficienza sociale? Qual è la funzione sociale della cultura umanistica? Che importanza diamo alla letteratura, alla musica, al teatro, all’architettura ed alle belle arti? Come difendiamo la “libertà dell’arte”? Come possiamo condurre un “dialogo delle culture” orientato a risultati concreti, che si svolga anche a livello internazionale?2.8 Quali devono essere le finalità dei diversi percorsi educativi nel nostro paese? Cosa possiamo fare per una migliore formazione per tutti? Che sostegno diamo ai superdotati e, invece, ai bambini ed ai giovani con delle disabilità? In che relazione stanno fra loro la formazione originaria e la formazione degli adulti?2.9 Che importanza hanno i mass media e che cosa ci aspettiamo da essi? Abbiamo bisogno di più forti meccanismi di controllo per poter meglio impedire eccessi di volgarità e di violenza di alcuni mezzi di comunicazioni di massa?
3. In che modo affrontiamo le sfide dello sviluppo demografico?3.1 Quali sfide risultano dallo sviluppo demografico per i comuni, le regioni e la nazione e quali opportunità emergono dal medesimo sviluppo? Che significa questo per il singolo, per la famiglia, per la nostra società, per la nostra cultura, per la nostra nazione e per la nostra economia?3.2 Quali sfide pone la democrazia ad una società di uomini liberi e di cittadini, all’impegno civile e alla capacità di azione dello stato? Come possiamo guidare lo sviluppo demografico?3.3 Cosa dobbiamo fare nell’organizzazione del lavoro e del tempo libero per adattarci ad una società che invecchia e si rimpicciolisce? 3.4 Come affrontiamo noi, che siamo un partito di ispirazione cristiana, questa prospettiva? Come possiamo essere adeguati al compito di contribuire a forgiare la volontà comune del popolo? Come possiamo aiutare a fare in modo che le esigenze di una giovane generazione, che diventa sempre meno numerosa, vengano considerate tanto quanto gli interessi della generazione più anziana?4. Come possiamo aiutare le famiglie ad essere base della nostra società?4.1 Che valore hanno per noi il matrimonio e la famiglia? Come differenziarli chiaramente da altre forme di convivenza? Che facciamo con le unioni omosessuali?4.2 Che possiamo e vogliamo fare per venire incontro al desiderio di molti uomini e molte donne di conciliare attività lavorativa e vita di famiglia? Come possiamo migliorare l’offerta di servizi per l’infanzia – specialmente per i bambini e i neonati? Come sosteniamo la famiglia nel suo compito educativo? Che valore hanno gli anziani per la famiglia? In che modi costruiamo una “società amica dei bambini”? Che fare per chiarire che la giusta conciliazione di famiglia e carriera è anche un fattore potente di sviluppo economico?4.3 Come possiamo riconoscere e contraccambiare adeguatamente il particolare servizio che i genitori rendono alla società attraverso l’educazione dei bambini?4.4 Che giudizio diamo delle condizioni di penalizzazione materiale e sociale di cui soffrono le famiglie e cosa intendiamo fare per superarle? Possiamo, per mezzo di allocazioni di risorse da parte dello stato, realizzare una “politica della popolazione” con il fine di influenzare positivamente la demografia?
5. In che modo pensiamo di proiettare verso il futuro l’economia sociale di mercato in un mondo globalizzato?5.1 Che immagine abbiamo dell’economia sociale di mercato come modello economico e sociale? Che rapporto c’è fra l’economia sociale di mercato ed i nostri valori fondamentali libertà, giustizia e solidarietà? Quali sono i fondamentali cambiamenti economici in corso e quali daranno forma alla società del secolo XXI? Quali cambiamenti fondamentali possiamo prevedere per il nostro modo di lavorare e di intraprendere? Che valore diamo a concetti come “lavoro”, “prestazione”, “merito”? Quanto sono importanti il merito e la competizione per il nostro bene comune? Come pensiamo la “crescita”? E’ possibile realizzare anche nel futuro un “benessere per tutti”?5.2 Quali sono gli errori che hanno indebolito la competitività internazionale dell’Italia? Perché è così alta la disoccupazione e cosa bisogna fare per diminuirla?5.3 Quali sono le opportunità, le sfide ed i rischi che stanno davanti all’Italia nel mondo globalizzato? Quali sono gli spazi di manovra e di indirizzo della politica davanti alle costrizioni economiche di un mondo globalizzato? Quali saranno gli effetti della globalizzazione sul nostro mercato del lavoro? E’ ancora realistico l’obiettivo della “piena occupazione”? Cosa si può fare contro l’economia sommersa? Dove sono i posti di lavoro del futuro? Di quanta flessibilità abbiamo bisogno e quante regole e quanta burocrazia sono davvero indispensabili? Quanta preoccupazione per l’ecologia deve avere la nostra economia? Quali devono essere nel futuro i compiti e le responsabilità dei lavoratori e dei datori di lavoro? Di quanta protezione legale dei lavoratori vi è bisogno? Come rimettiamo in condizione di guadagnarsi da vivere i disoccupati di lungo periodo, spesso dotati di basse qualifiche?5.4 Qual è la responsabilità degli imprenditori e delle imprese per l’Italia? E cosa può fare il nostro paese per i suoi imprenditori e per le sue imprese?5.5 Se è vero che il sapere è la nostra materia prima più importante, come dobbiamo organizzare scuola, università e formazione professionale per restare competitivi nel mondo? In che modo abbiamo cura delle nostre risorse culturali? Come sfruttiamo le opportunità della ricerca scientifica? Cosa pensiamo di fare per garantirci un potenziale di innovazione creativa in una società che invecchia? Che strategie abbiamo per stimolare la crescita della ricerca, dell’innovazione, dell’economia della conoscenza?5.6 Quali sono i principi direttivi della nostra politica fiscale e finanziaria? Quali sono i principi fondamentali del nostro modello di equità fiscale per il futuro? Come possiamo evitare spese che si accumulano come una montagna di debito per le generazioni future? Quali sono i punti principali della politica di finanza pubblica nel XXI secolo: ricerca, sostegno allo sviluppo economico, infrastrutture, edilizia, sicurezza sociale, difesa, agricoltura? Cosa vogliamo e possiamo permetterci nel futuro in quanto comunità nazionale? Che facciamo per realizzare la giustizia fiscale?5.7 Come si deve organizzare in futuro il nostro mondo del lavoro per adattarsi al cambiamento demografico? Come dare ai nostri giovani un numero adeguato di possibilità di ascesa professionale mentre cresce una generazione di anziani che rimarranno più a lungo nel mondo del lavoro? E di quali cambiamenti c’è bisogno nelle aziende e nelle professioni per rendere possibile il prolungamento dell’attività lavorativa degli anziani?5.8 Come facciamo a mantenere e promuovere, davanti alla spinta al cambiamento che proviene dalla globalizzazione, un ceto medio che agisce con flessibilità, fortemente differenziato, capace di creare valore, che è motore dell’innovazione e genera molti posti di lavoro? Quali sono le strategie a nostra disposizione per contrastare il processo di concentrazione del potere economico? Come possiamo aiutare l’economia italiana a utilizzare al meglio le opportunità che le offre l’Unione Europea ed il mercato globale? Come possiamo difenderla meglio contro i rischi della concorrenza scorretta di paesi che non pagano un giusto salario, violano i diritti sociali del lavoro e vendono sottocosto? Come contrastare la violazione dei diritti di proprietà intellettuale?5.9 Che misure prendere in un’economia sociale di mercato per difendere i consumatori da merci e servizi di cattiva qualità e da possibili danni? Quali sono i limiti della concorrenza?5.10 Di quali meccanismi redistributivi e compensativi ha bisogno l’economia sociale di mercato nella situazione nuova del secolo XXI? Fin dove arriva la responsabilità del singolo per se stesso e dove deve iniziare la solidarietà della società? Come deve essere conformata e quanto deve essere spessa la rete di protezione sociale?5.11 Come dare sicurezza nel futuro ai malati, ai bisognosi, agli anziani ed ai disoccupati? Come si devono trasformare i nostri sistemi di assicurazione sociale davanti al cambiamento demografico ed alla rivoluzione nei punti di riferimento della vita economica? Quanta sicurezza collettiva può organizzare e finanziare lo stato e quanta previdenza privata deve essere richiesta ai singoli? Come evitare conflitti fra i giovani e gli anziani? Come arbitrare i conflitti sociali che si vanno sviluppando fra pensionati ricchi e pensionati poveri e fra i genitori e chi non ha figli?5.12 Come possiamo garantire che l’Italia possa difendere la propria posizione nella competizione globale? Come possiamo costruire un sistema di regole internazionali per un’economia che si connette a livello mondiale? Quali sono gli elementi fondamentali di una “economia sociale” di mercato mondiale? Come possiamo realizzare una “economia sociale” di mercato a livello internazionale?
6. Come vogliamo costruire uno stato delle libertà capace di garantire la sicurezza?6.1 Quali sono per noi i diritti ed i doveri del cittadino in uno stato libero e democratico? Che valore ha la Costituzione? Cosa merita di essere mantenuto e cosa ha bisogno di essere cambiato nel nostro sistema politico? Quali sono i vantaggi della democrazia della partecipazione e della democrazia diretta?6.2 Come definiamo i compiti dei diversi poteri fondamentali dello stato? Quali sono le caratteristiche fondamentali della nostra politica degli enti locali ?6.3 Che significa “sussidiarietà” nel secolo XXI? Cosa deve essere fatto a livello centrale e cosa a livello periferico? Quali devono essere in futuro i compiti dello stato e quali compiti possono essere lasciata alle regioni o ai comuni? Dove c’è un eccesso di regolamentazione statale che deve essere alleggerito? Come è possibile diminuire la burocrazia e lasciare più spazio di libertà, di giustizia e di responsabilità individuale?6.4 Che cosa è il “bene comune”? Quali sono i punti di riferimento delle decisioni politiche, specialmente di quelle impopolari?6.5 Di quanto federalismo ha bisogno l’Italia? Abbiamo bisogno di 20 regioni? Come si possono rendere compatibili le nostre strutture regionali con le strutture dell’Europa unita? Come rafforzare la competizione positiva fra le regioni? Come intendiamo il dovere di solidarietà di assicurare condizioni di vita degne in tutte le regioni italiane?6.6 Cosa ci rimane da fare per lo “sviluppo del Mezzogiorno” e per la riunificazione di un paese profondamente diviso dalla storia? Come possiamo fare spazio al lavoro e alla cultura delle donne e degli uomini del Mezzogiorno? Cosa possono imparare gli uni dagli altri, le donne e gli uomini del Nord, del Centro e del Sud?6.7 Cosa deve fare lo stato per essere davvero “stato di diritto”? Come si può rendere effettiva la difesa del cittadino dalla violenza? Cosa bisogna fare perché il nostro stato sia davvero una “democrazia capace di difendersi” che sa bilanciare le esigenze della sicurezza e la garanzia dei diritti di libertà? Di quali strumenti abbiamo bisogno per tenere lontane le minacce del terrorismo e del crimine internazionale organizzato? In che misura è ancora possibile distinguere la sicurezza interna da quella esterna? Qual è secondo la nostra concezione il ruolo delle forze dell’ordine e delle altre forze di sicurezza? In caso di grave pericolo si possono usare le forze armate anche all’interno del paese? Come migliorare la nostra sicurezza attraverso una intensificata cooperazione internazionale?6.8 Come possiamo far crescere una “cultura della legalità”? Come ottenere una giustizia più rapida, più affidabile, e capace di reagire con maggiore tempestività? Nel nostro stato di diritto c’è un rapporto giusto ed efficace fra reato, sanzione e misure di risocializzazione?
7. Cosa dobbiamo fare per salvaguardare l’ambiente e la creazione?7.1 Quando inizia e quando finisce la vita umana? Che valutazione diamo delle opportunità e dei rischi del progresso tecnico? Come garantiamo la dignità inviolabile della persona umana davanti alle possibilità rese accessibili dalla medicina e dalla biologia moderne? Dove si collocano i confini invalicabili delle scienze della vita che secondo la nostra concezione non possono venire superate e come motiviamo questi confini? Come affrontiamo in modo responsabile tutte le diverse forme della tecnologia genetica? Come ci rapportiamo alle regole stabilite da altri paesi?7.2 Come possiamo, sulla base della nostra visione di sviluppo sostenibile, rendere compatibile lo sviluppo economico e sociale con la difesa della natura e dell’ambiente? Come possiamo effettivamente far valere il principio di tracciabilità nella difesa dell’ambiente? Quali elementi di mercato possono essere messi al servizio dell’ecologia?7.3 Come raggiungere un elevato livello di difesa della salute e dell’ambiente con regole per quanto possibile poco costose e con un minimo di burocrazia e contemporaneamente rafforzare la competitività e la capacità innovativa dell’economia? Come diminuire gli impacci burocratici nel diritto dell’ambiente?7.4 Che risultati ci aspettiamo da una politica del traffico orientata a criteri di compatibilità ambientale? Come evitare ricadute pericolose per l’ambiente e riciclare i materiali ancora utilizzabili?7.5 Cosa si può fare per fare progredire la cooperazione internazionale in materia di ambiente? Che fare in ambito internazionale per la difesa della natura? Come affrontiamo la sfida del cambiamento climatico mondiale? Come stabilizzare a livello mondiale la emissione di gas serra, farla progressivamente diminuire e limitare le conseguenze prevedibili dell’effetto serra?7.6 Che idee abbiamo sull’energia nel XXI secolo? Come difendere efficacemente i nostri interessi nazionali nella produzione e distribuzione dell’energia? Come far fronte alle nostre responsabilità per i nostri elevati consumi di energia e di materie prime? Come distribuire in modo appropriato le riserve mondiali di energia? Cosa intendiamo fare per la ricerca, lo sviluppo, la sperimentazione e l’utilizzazione di sistemi di produzione e trasporto dell’energia eco compatibili e tali da non influenzare negativamente il clima?7.7 Che fare per diminuire la tensione fra sviluppo economico e difesa ambientale, in Italia e nel mondo? Come mantenere lo splendido ambiente naturale che abbiamo ereditato anche per le prossime generazioni?
8. Quali sono gli interessi dell’Italia nell’Europa e nel mondo e qual è la responsabilità dell’Italia?8.1 In che modo la nostra autocoscienza di democratici cristiani costituisce il fondamento della nostra azione di politica estera? Che valore diamo alla democrazia, allo stato di diritto e ai diritti umani per la nostra politica estera? Quali sono le sfide globali che l’Italia deve affrontare? Siamo adeguatamente consapevoli e preparati per questa sfida?8.2 Quali sono le finalità dell’Unione Europea? Esiste una “identità europea”? Che responsabilità ha l’Italia nell’Unione Europea e quali conseguenze derivano per la nostra politica? In che misura può ancora esistere un’autonoma politica estera italiana al di fuori dell’Unione Europea? Quali sono i compiti più urgenti nell’ambito dell’Unione Europea? Quali sono i prossimi passi che dobbiamo compiere per l’ulteriore sviluppo dell’Unione? Dove si collocano i confini dell’Unione Europea? Quali sono i criteri per l’allargamento dell’Unione ad altri Stati?8.3 Come vediamo lo sviluppo delle relazioni transatlantiche? Qual è il contributo che noi vogliamo apportare? Qual è in questo contesto il ruolo della Nato e dell’Unione Europea? Come collochiamo in questo contesto la funzione delle forze armate, delle forze di polizia, dei servizi segreti e della magistratura? A quali condizioni siamo disposti ad un impegno nel mondo di lotta al terrorismo? Quali sono le capacità che dobbiamo avere oppure anche creare per un simile impegno?8.4 Come possiamo sviluppare ulteriormente il particolare rapporto di amicizia tra Italia e Israele? Che giudizio diamo del sistema delle Nazioni Unite? Che fare per dare effettività al diritto internazionale nel mondo? Quali sono le nostre responsabilità in quanto membri della comunità internazionale degli Stati? Che fare per impedire la proliferazioni delle armi di distruzione di massa e per il disarmo e il controllo degli armamenti? Come dar forma ad una collaborazione intensa con la Russia orientata a valori comuni? Che fare per sostenere la modernizzazione delle società del Medio Oriente? Come pensiamo di assicurare i nostri approvvigionamenti di energia? Come ci comportiamo verso i paesi emergenti per coinvolgerli nella costruzione di un ordine globale? Come ci confrontiamo con la sfida economica dell’Asia? Come assicurare nel sistema del commercio internazionale una circolazione libera e corretta delle merci, dei servizi e dei capitali e come impedire il protezionismo?8.5 Che importanza diamo alla politica di cooperazione internazionale e come pensiamo di organizzarla? In che misura c’è bisogno di una comune politica dello sviluppo dell’Unione Europea e come dividere i compiti che ne risultano tra le diverse nazioni? Chi deve fare cosa? Che facciamo per affrontare il problema della fame e della povertà a livello mondiale e delle loro ripercussioni sui paesi industrializzati?
Rocco Bottiglione
Oggi alle ore 18:30 - (www.noipress.it)
8 commenti:
Speriamo bene
E si Cmq bello il Blog complimenti magari forse lo potete migliorare graficamente
Secondo c'è che cosa c'è da migliorare?
magari fare in modo che gli art non si vedano completamente in home page
Bellissima idea, come si fa?
non so
Come vi sembrano allora queste centro domande del Congresso??
Finalmente in politica si parla di qualcosa che non sia basata sui concetti elementari "Prodi è un comunista!" o "Berlusconi è un ladro!"... E' da 10anni che nn si dce altro...
Posta un commento